Il Premio Bianca Pomeranzi, quest’anno alla sua prima edizione, è stato conferito a Lena Châtreaux per la sua tesi intitolata ‘Women’s design of alternative spaces of socio-economic existence. The case study of the Rotating, Saving and Credit Associations in the city of Louga, Senegal’, presentata a compimento del Master in Area and Global Studies for International Cooperation attivo presso l’Università di Torino. ‘E’ un onore per me ricevere il Premio Bianca Pomeranzi sia per la sua storia, sia per le opportunità che offre,’ ha dichiarato la vincitrice, ‘e sono orgogliosa di partecipare nel programma sulla Giustizia di Genere e i Diritti delle Donne di Oxfam Italia.’ La tesi è stata supervisionata dalla Professoressa Elisa Bignante, che si e’ cosi’ espressa in merito all’iniziativa: “Il premio Bianca Pomeranzi rappresenta un incentivo prezioso a fare ricerca sui temi del genere e dello sviluppo e anche un’opportunità rara per studentesse e studenti neolaureati di lavorare, tramite lo stage, nel mondo della cooperazione internazionale, seguiti da professioniste e professionisti in grado di accompagnarli nella formazione.”
Il Premio consiste in uno stage retribuito presso un’organizzazione del settore. Per questa prima edizione, si tratta di Oxfam Italia / Area Giustizia di Genere. Emilia Romano, presidente di Oxfam Italia, ha dichiarato in proposito: “Bianca Pomeranzi è stata un’amica e costante punto di riferimento per tutti noi di Oxfam. Abbiamo ancora bisogno del suo stile garbato, della generosità, del coraggio e del lavoro dedicato all’eliminazione delle discriminazioni contro le donne. Siamo dunque felici di collaborare con Lena Châtreaux, certi che dallo scambio e confronto di conoscenze nasceranno buone idee e pratiche di contrasto alla disuguaglianza di genere. Bianca e la sua eredità saranno comunque sempre d’ispirazione.”
Lo stage è stato finanziato grazie al generoso contributo di Fondazione RUT e di European Women’s Management Development Network – capitolo di Roma (EWMD Roma). A proposito dell’iniziativa, Giovanna Martelli, Segretaria Generale della Fondazione RUT, ha dichiarato: “Fondazione Rut non poteva non esserci. La nostra missione è quella di contribuire a far crescere una generazione di studiose e ricercatrici che indaghino con lo sguardo femminista le complesse sfide contemporanee. Bianca Pomeranzi è un faro per tutte noi, ci guida nella nostra quotidiana navigazione.” Paola d’Orsi, Presidente di EWMD Roma, ha dichiarato: “EWMD Roma si impegna nell’empowerment femminile e nella promozione della parità di genere, con l’obiettivo di costruire una comunità forte e solidale in cui le donne possano esercitare un impatto significativo e duraturo sul futuro della società. Per questo abbiamo deciso di sostenere con forza il premio Bianca Pomeranzi, certe che lo straordinario impegno politico di Bianca per i diritti delle donne in Italia e nel mondo possa proseguire anche attraverso la formazione e il lavoro di giovani come Lena Châtreaux.”
Tra le venticinque tesi che, da tutta Italia, hanno concorso a questa prima edizione, due si sono meritate menzioni speciali da parte del Comitato Scientifico. Si tratta di (1) ‘Women in paid domestic work and the geographies of home: voices from Nairobi, Kenya’, presentata da Gladys Mutunga a compimento della laurea in Local Development (Università di Padova), che ha ricevuto la menzione speciale per l’approccio intersezionale e riflessivo’ e (2) ‘Reframing Protection: A Legal Feminist Critique of the Istanbul Convention’s Provisions on Migrant Women through an Intersectional Lens’, presentata da Yasmine Aburaya a compimento della Laurea Magistrale In International Cooperation on Human Rights and Intercultural Heritage (Università di Bologna), che ha ricevuto la menzione speciale per il suo approccio femminista ai ‘diritti delle donne.’
A proposito dell’iniziativa, il Responsabile per la comunicazione e le relazioni istituzionali dell’Agenzia Italiana alla Cooperazione allo Sviluppo (AICS) Ugo Ferrero ha ricordato come “l’AICS abbia voluto fortemente fornire il proprio patrocinio al Premio, in considerazione del fondamentale ruolo che Bianca Pomeranzi ha avuto nella definizione di strategie ed azioni per l’uguaglianza di genere della Cooperazione Italiana allo Sviluppo. Il conseguimento di questa uguaglianza è infatti fattore essenziale di sviluppo sociale ed economico.” Inoltre, nel chiudere l’incontro, la Referente per l’uguaglianza di genere dell’AICS, Marta Collu, ha sottolineato l’intenzione dell’Agenzia di “potenziare il proprio impegno per l’uguaglianza di genere, onorando l’eredità ricevuta da Bianca Pomeranzi, anche attraverso azioni di sensibilizzazione e formazione del proprio personale e degli attori partner, fondamentali per migliorare la progettualità ed il mainstreaming di genere.”
In rappresentanza del Ministero per gli Affari Esteri e la Cooperazione Internazionale (MAECI), che sostiene l’iniziativa, Natalia Quintavalle, Ambasciatrice d’Italia per l’Afghanistan, ha dichiarato “Bianca è stata la voce femminista della cooperazione italiana allo sviluppo. Noi tutte, diplomatiche, cooperanti e attiviste le dobbiamo l’affinamento delle nostre capacità di comprensione dei processi di sviluppo e del ruolo che in essi svolgono e ancor più dovrebbero e potrebbero svolgere le donne. E’ un grande piacere scoprire con questo premio che giovani donne si inseriscono con idee originali nel solco da lei tracciato e ci auguriamo di vedere presto, almeno alcune di loro, protagoniste delle politiche di sviluppo del MAECI.”
In rappresentanza di UNFPA, che sostiene l’iniziativa, Fabrizia Falcione, Vicedirettrice Regionale di UNFPA – Africa Occidentale e Centrale ha dichiarato: “L’UNFPA plaude con entusiasmo all’iniziativa del Premio Bianca Pomeranzi, un tributo all’eredità di una donna straordinaria che ha dedicato la sua vita all’empowerment femminile e il cui lavoro ha lasciato un segno indelebile anche nella regione dell’Africa Occidentale e Centrale, specialmente durante il suo impegno con la Cooperazione Italiana a Dakar. Ci congratuliamo calorosamente con Lena Châtreaux per la sua ricerca, che mette in luce le strategie innovative adottate dalle donne senegalesi per raggiungere l’autonomia socio-economica.”
Maura Cossutta, Presidente della Casa Internazionale delle Donne, ha dichiarato inoltre: “La Casa internazionale delle donne ha fortemente voluto questo Premio, in nome di Bianca, innanzitutto come giusta restituzione di quello che è stata tutta la sua vita, di quello che lei ha fatto e ha rappresentato per il movimento femminista, per i diritti e la libertà delle donne di tutto il mondo, per tutte noi. E Bianca sarebbe davvero soddisfatta. Questo Premio ha attivato splendide passioni, competenze, esperienze, ricerche di giovani donne in tanti paesi del mondo: una scelta politica per non disperdere mai lo ‘sguardo femminista sul mondo’.”